Fattura e detrazione di spese sanitarie sostenute per i figli
Dall’intestazione della fattura alle varie possibilità di detrazione: le soluzione ai dubbi sulle spese sanitarie sostenute per i figli
In breve
- La fattura può essere intestata sia al figlio che ad uno dei genitori
- L’intestazione della fattura guida la possibilità di detrazione
- Si può effettuare la detrazione anche in misura diversa tra i genitori
- Non è necessario che il figlio sia a carico del genitore che esercita la detrazione
- Attenzione all’invio dati al Sistema Tessera Sanitaria ed alla dichiarazione precompilata
Le spese sostenute dai genitori per i figli destano spesso particolari dubbi sia in merito alla fatturazione che alla successiva detrazione in dichiarazione dei redditi. Questo articolo si concentra in particolar modo sulle spese sanitarie sostenute dai genitori per i figli.
Il primo aspetto da chiarire riguarda sicuramente l’intestazione della fattura per la prestazione sanitaria ricevuta dal figlio. Su questo punto, le istruzioni per la dichiarazione dei redditi (clicca qui per le istruzioni 2021 al modello redditi persone fisiche) sono abbastanza chiare. La fattura può essere intestata
- direttamente al figlio anche se la spesa è sostenuta dal genitore;
- al genitore che sostiene finanziariamente la spesa. In questo caso, si raccomanda di scrivere nel corpo della fattura che le prestazioni sanitarie sono state effettuate nei confronti del figlio, indicando il relativo codice fiscale.
Quando si effettua la scelta dell’intestazione, è importante però ricordarsi che questa genera delle conseguenze per quanto riguarda la successiva detrazione in dichiarazione dei redditi.
Infatti, ai fini della detrazione
- se la fattura è intestata al genitore, la relativa detrazione spetta all’intestatario del documento che certifica la spesa;
- se la fattura è intestata al figlio, le spese devono essere ripartite tra i due genitori nella proporzione in cui le hanno effettivamente sostenute.
Quanto sopra prescinde dal fatto che il figlio sia carico di un genitore in particolare. Infatti, nella guida agli oneri deducibili e detraibili dell’Agenzia stabilisce che “la detrazione spetta al genitore che l’ha sostenuta a prescindere dalla circostanza che sia titolare o meno anche della detrazione per figli a carico e dalla modalità di ripartizione con l’altro genitore di tale ultima detrazione“.
Anzi, le istruzioni alla dichiarazione dei redditi chiariscono che i genitori possono ripartire le spese in misura diversa dal 50% anche in caso di fattura intestata al figlio. In questo caso, sarà sufficiente indicare la percentuale di ripartizione nel documento che comprova la spesa.
Infine, è opportuno porre attenzione ai risvolti della comunicazione delle spese sanitarie ed alla dichiarazione precompilata. La comunicazione dei dati al Sistema Tessera Sanitaria tiene conto dell’intestatario della fattura e non può prevedere le modalità di detrazione eventualmente indicate nel corpo della stesa fattura. Di conseguenza, è opportuno che i genitori controlli in modo accurato le spese sanitarie dei figli indicate nella dichiarazione precompilata.
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